Ronchesana - 1977

Ronchesana - 1977

E' una mattina di ottobre del 1977, ci troviamo alla Corte Ronchesana, di fronte all'edificio in cui visse da ragazzo Tazio Nuvolari, è l'alba ed il sole sta sorgendo esattamente dietro il palazzo, se ne può vedere la luce attraverso i vetri della porta d'entrata. Tutta l'immagine è in controluce e quindi non ben visibile, ma si possono distinguere le ringhiere in ferro che fanno da parapetto al ponticello sul fosso, due bellissimi manufatti purtroppo recentemente trafugati.

Isol - 1977

Isol - 1977

Lo stesso rudere dell'immagine precedente è qui ripreso dalla direzione opposta, verso ovest. La zona è anche nota con l'appellativo di "la Ponta".

Isol - 1977

Isol - 1977

Al centro, in fondo ad una grande estensione di terreno dissodato per la nuova semina, è visibile quel poco che rimaneva dell'unica casa che si trovava in quell'area, che probabilmente corrispondeva alla posizione del toponimo.

Isol - 1977

Isol - 1977

Il sole si riflette sull'acqua e fa capolino tra le foglie nel fosso. Purtroppo ora questo corso d'acqua non esiste più e se anche ci fosse l'acqua non sarebbe così limpida come allora.

Isol - 1977

Isol - 1977

Un altro scorcio del pioppeto di fianco a Tione. E' ormai ottobre, come si può notare le foglie sono quasi tutte cadute, ma nonostante l'autunno che avanza la giornata è splendida.

Isol - 1977

Isol - 1977

Un'altra immagine del grande pioppeto che costeggiava allora come adesso l'argine destro del fiume Tione.

Isol - 1977

Isol - 1977

L'Isol ha da sempre rappresentato un luogo remoto, selvaggio, inaccessibile, a tal punto che secondo alcuni in passato vi si rifugiavano i ricercati o comunque coloro che volevano far perdere le proprie tracce. Il terreno è basso, vallivo, poco adatto alla coltivazione, e quindi da sempre destinato a grandi estensioni di pioppi. Al contrario di molte altre sezioni del territorio comunale, qui il tempo si è fermato, ed il luogo appare ora esattamente come in questa immagine dell'ottobre di trentacinque anni fa.

Susano - 1977

Susano - 1977

In questa immagine, di qualità purtroppo scadente, è possibile vedere come si presentava il campanile in quell'anno. Purtroppo il meccanismo dell'orologio venne asportato da sconosciuti negli anni successivi, così come qualsiasi oggetto di qualche interesse si trovasse nell'edificio, fatta eccezione per la chiesetta che riuscì a salvarsi in quanto accessibile solo dall'esterno.

Susano - 1977

Susano - 1977

All'interno dell'edificio raffigurato nella foto precedente, si trovava allora una buca scavata con il chiaro intento di penetrare all'interno del passaggio sotterraneo, di cui era ben visibile la volta fatta di mattoni disposti a raggiera.

Susano - 1977

Susano - 1977

Questa era la costruzione che si trovava all'esterno del complesso monastico, sulla riva del canale Molinella.

Susano - 1977

Susano - 1977

In una stanza che si trovava nel lato sud del complesso, delle strane aperture sono state ricavate in una parete.

Susano - 1977

Susano - 1977

Sempre nella stessa stanza, spostando lo sguardo a sinistra, è visibile il camino che nella prima metà del secolo scorso era il sistema di riscaldamento più diffuso.

Susano - 1977

Susano - 1977

Questo è l'interno di una stanza lungo il lato est. All'esterno è visibile il mais coltivato nell'appezzamento di terreno prospicente.

Susano - 1977

Susano - 1977

Ci siamo ora spostati sul lato ovest dell'edificio, questa è la scala che portava al piano superiore.

Susano - 1977

Susano - 1977

Questa fotografia è stata scattata sotto il lato est del portico che dà sul crtile centrale e testimonia lo stato di degrado in cui versava il complesso monacale in quel periodo.

Susano - 1977

Susano - 1977

In questa immagine siamo saliti al primo piano, questa è una finestra che si affaccia sul lato est, oltre la quale si intravede la statale in direzione del capoluogo.

Susano - 1977

Susano - 1977

Ci troviamo ora in una stanza al pianterreno lungo il lato est dell'edificio, quello rivolto verso il capoluogo. Nella penombra, tra le macerie, si intravede una fila di sedie da cinematografo. L'esterno sembra coltivato a mais, con una pianta di fico che fa capolino dalla finestra sulla destra.

Susano - 1977

Susano - 1977

Ancora nel cortile interno, sono qui visibili il lato ovest ed il lato nord, rispettivamente. Come si può facilmente notare, era crollato completamente il porticato del lato nord, con i relativi locali sovrastanti dei quali rimane, al centro, una pregevole decorazione d'angolo.

Susano - 1977

Susano - 1977

Quest'immagine scattata da sotto il porticato ritrae sempre il cortile interno, questa volta però in direzione sud. Sulla sinistra si trova ancora il pozzo al centro del cortile, mentre sulla destra è visibile la paglia accatastata sotto il portico che serviva per l'alimentazione dei bovini.

Susano - 1977

Susano - 1977

Ci troviamo ora nel cortile interno, con il pozzo al centro ed il lato nord dell'edificio. Proprio in corrispondenza dello squarcio sulla sinistra si trovava secondo la leggenda l'entrata al passaggio sotterraneo che portava verso il castello, dal quale, secondo una delle versioni più fantasiose, faceva fugaci apparizioni nottetempo una gallina d'oro. Durante i lavori che portarono successivamente al recupero dell'immobile venne confermata l'esistenza del passaggio sotterraneo, nel quale del resto lungo il suo tragitto incapparono parecchi cittadini, solitamente compiendo operazioni di aratura. Secondo alcune voci, l'improvvisa ricchezza agli inizi del novecento di una famiglia in paese fu proprio dovuta al ritrovamento di oggetti prezionsi all'interno di suddetto passaggio.

Susano - 1977

Susano - 1977

Il convento di Susano nel 1977 era in stato di completo degrado. Entrando dal lato ovest, sulla sinistra, dove ora si trova il ristorante, c'era una stalla con enormi finestroni ricavati abbattendo il muro esistente.

Calcio - 1977

Calcio - 1977

Uno sguardo indiscreto all'interno dello spogliatoio, dopo la partita, mentre i nostri si stanno cambiando. Da sinistra Antonio Haupala, Roberto Soffiati e Mariano Giordano. Come si può notare, allora i comfort erano ridotti al minimo.

Calcio - 1977

Calcio - 1977

L'arbitro ha fischiato la fine della partita, in questa fotografia vediamo Roberto Soffiati detto Palada che si avvia verso gli spogliatoi con un'espressione non propriamente soddisfatta.

Calcio - 1977

Calcio - 1977

Antonio Haupala, inoperoso, segue l'azione da lontano. A volte i portieri possono sentirsi un po' soli.

Calcio - 1977

Calcio - 1977

In questa immagine vediamo Giuliano Ferrari a centrocampo mentre viene marcato da un avversario in modo alquanto ambiguo.

Calcio - 1977

Calcio - 1977

Un altro plastico rinvio di Antonio Haupala. In secondo piano, sulla sinistra, si riconoscono Roberto Buratto, parzialmente visibile, col numero 5, e Maio, con il numero 13. A destra, sullo sfondo, i giocatori in panchina.

Calcio - 1977

Calcio - 1977

Antonio Haupala, subentrato in porta nel secondo tempo, rinvia con i piedi il pallone che è visibile in alto. In secondo piano, a sinistra, si riconosce Roberto Soffiati detto Palada, mentre al centro si trova Gino Raffaelli detto Ghego. Sulla destra continua ad imperversare l'arbitro con la sua camicetta bianca.

Calcio - 1977

Calcio - 1977

Mariano Giordano riprende un po' di fiato durante la pausa tra il primo ed il secondo tempo.

Calcio - 1977

Calcio - 1977

Ermanno Boschetti colto mentre il gioco è fermo. Sulla sinistra, in secondo piano, si può notare l'arbitro, di spalle, con una improbabile camicetta bianca. Dietro di lui, sullo sfondo, si vede Giuliano Ferrari, di profilo, che sta discutendo con un avversario, mentre Roberto Buratto, di spalle con il numero 5, scambia opinioni con qualcuno fuori inquadratura.

Calcio - 1977

Calcio - 1977

I giocatori in panchina scalpitano per poter entrare in campo. Si noti l'immancabile secchio con acqua, unico rimedio di quei tempi per qualsiasi tipo di infortunio di gioco. Da sinistra si riconoscono: Placchi, Maio, Antonio Haupala ed il piccolo Davide Placchi in mezzo all'erba.

Calcio - 1977

Calcio - 1977

In questa immagine possiamo vedere la squadra del Bar Reduci prima di una partita valida per un torneo a Nogara nel 1977. Da sinistra, in piedi: Maio, Roberto Soffiati detto Palada, Roberto Buratto, Gino Raffaeli detto Ghego, Giuliano Ferrari, Renato Zamboni, Adriano Bellini detto Calce, Ermanno Boschetti e Dino Merlo. In basso, da sinistra: Antonio Haupala, Mariano Giordano, Cosimo Tamburello, Adriano Binco detto Campanàr, il piccolo Davide Placchi, Franco Marchiori, Enzo Placchi.